Isolotto d’Ogliastra: un arcipelago ricco di tesori naturali

Nel cuore della costa centro-orientale sarda, proprio di fronte a Santa Maria Navarrese, ecco che svetta un piccolo arcipelago di granito porfirico. Tre suggestivi scogli ricoperti dalla profumata macchia mediterranea, abitati da volatili rari e curiosi. Di cosa stiamo parlando? Dell’Isolotto d’Ogliastra, altra meraviglia incontaminata del nostro Mediterraneo.

Cosa nasconde la sua particolare storia? Quali sono le meraviglie che ospita? E soprattutto, come può essere raggiunto?

Scopriamolo insieme.

Descrizione

Parte degli scogli dell’isolotto

Quello che generalmente è chiamato Isolotto d’Ogliastra, in realtà è un arcipelago formato da tre scogli principali e diversi scogli più piccoli che spuntano timidamente dal limpido specchio d’acqua. Composti di granito rosa e porfirico rosso, rendono indimenticabile il paesaggio davanti alla spiaggia di Lotzorai, territorio di cui fa parte. 

E così, se nelle carte geografiche sembra essere un semplice scoglio come tanti altri, in verità l’Isolotto d’Ogliastra si è sempre rivelato un vero e proprio gioiello per chi ama la natura e le acque paradisiache, così come per i diportisti che vi trovano riparo in rada. Uno spettacolo sardo impreziosito da diverse rocce dalle forme virtuose, divenute ben presto sculture naturali, grazie all’azione del vento e delle onde marine. 

Lo scoglio più grande, esteso ben dieci ettari e alto circa 50 metri, si trova a poco più di un chilometro dalla costa, verso est. Sulla sua sommità, è collocata la statua della Madonna dell’Ogliastra, affascinante opera realizzata dal celebre scultore Pinuccio Sciola. Questa, da quando è stata posizionata, è punto d’arrivo per numerosi fedeli e pellegrini, soprattutto durante la fine di luglio, periodo in cui si celebra proprio la ricorrenza della Madonna Regina della Pace.

E mentre l’entroterra dell’Isolotto è ricoperto dalla fitta e profumata vegetazione tipica delle zone mediterranee, esso è inoltre casa di diversi uccelli marini: dalle berte ai marangoni, fino ai gabbiani reali e cormorani. Le sue acque, invece, rispettano appieno gli standard della costa: meravigliosamente cristalline, dalle sfumature azzurro-smeraldo, ideali per gli appassionati di immersioni e snorkeling

Uno sguardo sull’antichità

Il suo nome antico pare fosse Heralubra o Iera Lutra, ovvero Ibagni di Era, la celebre dea greca sovrana dell’Olimpo. Inoltre, come testimoniano alcuni frammenti di ceramica rinvenuti in loco, riconducibili al IV secolo a.C, esso è stato frequentato fin dall’età fenicio-punica. Durante il dominio spagnolo, poi, l’isolotto è stato rifugio di pirati. 

Intorno alla metà del XIX secolo, invece, si è trasformato in un vero punto strategico della navigazione, tanto che si era pensato di costruirvi un intero porto. In particolare, il progetto, a carico dal Ministero dei Lavori Pubblici, includeva l’unione dei due isolotti più grandi, attraverso la realizzazione di una scogliera artificiale da creare con il granito dell’isolotto stesso.

Secondo la leggenda, quando nel 1863 aprirono il cantiere, un operaio trovò un tesoro di circa 600 zecchini d’oro, ben nascosti tra le rocce. Purtroppo, le mareggiate invernali vanificarono gran parte del lavoro appena svolto, rallentando le tempistiche, e abbandonarono il progetto in via definitiva. Al suo posto, il Ministero decise di costruire il vicino porto di Arbatax. Come testimonianza del cantiere, però, sullo scoglio principale è ancora visibile un edificio in muratura. La casetta, stando al Rapporto dell’ispettore del Genio Civile intorno ai lavori del porto di Tortolì, risalente al 17 aprile 1866, era “uno dei due casotti per gli assistenti” realizzati proprio durante il periodo di costruzione del porto.

Lasciandoci la sua affascinante storia alle spalle, è chiaro che l’Isolotto d’Ogliastra sia davvero una perla più unica che rara, circondata da colori brillanti e bellezze suggestive.

Non solo. Nelle sue vicinanze, infatti, potrai godere di alcune mete archeologiche molto interessanti. A partire dal Castello della Medusa, di epoca medievale, alle diverse domus de Janas nella zona di Funde ‘e monti e fino all’affascinante nuraghe Orzudeni.

Acque dell’isolotto d’Ogliastra

Isolotto d’Ogliastra: come arrivarci

Raggiungere l’Isolotto d’Ogliastra potrebbe rivelarsi più semplice del previsto. Infatti, potrai visitarlo in canoa o in pedalò, ovviamente nelle giornate il cui il mare e più calmo, oppureattraverso imbarcazioni private o i numerosi servizi navetta e gommoni a noleggio in partenza dai porti più vicini.

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